Neuroscienze: che cos'è la ricerca scientifica per Jean Pierre Changeux



Che cos'è la ricerca scientifica per Jean Pierre Changeux




 “Credo che la ricerca proceda seguendo un po’ le regole darwiniane, vale a dire che ci sono tentativi ed errori e che non si può veramente progredire se non attraverso metodi che mettano alla prova le idee… ma non si hanno sempre idee buone, e anche i più grandi scienziati si sono sbagliati. È evidente che bisogna avere tempo e idee giuste (avere solo idee sbagliate non è certo raccomandabile per uno scienziato!) ma bisogna anche riconoscere i propri errori. Talvolta non si fanno grossi errori, ci sono scienziati che hanno avuto sempre progressi, ma occorre anche saper limitare la portata dei propri lavori scientifici, sapere che ci sono sempre dei limiti a un’interpretazione scientifica, che questa non è un dogma teologico perché la scienza non è dogmatica, è una ricerca di verità e quindi è sempre qualcosa da mettere alla prova.
Io penso che in quanto scienziati dobbiamo avere idee nuove e fare una riflessione teorica perché attualmente non ci sono abbastanza scienziati, nel campo della biologia, che accompagnano il loro lavoro sperimentale a una riflessione teorica; non dimentichiamo che in una riflessione teorica c’è sempre un rischio d’errore e bisogna assumerlo. Bisogna anche saper correggere i propri errori, saper limitare la portata del risultato ottenuto e restare aperti a reinterpretazioni, integrazioni, progressi successivi. Io ritengo che la ricerca, la scienza, sia prima di tutto una ricerca di verità, non un’affermazione di verità; c’è dunque bisogno di una ricerca costante e, se devo dire qualcosa ai giovani scienziati, è di impegnarsi in questa ricerca con molto entusiasmo, perché è un gioco che vale la pena di essere giocato.”
(Da un ‘intervista di Marcello Foresti per www.Balzan.org

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