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Esiste sempre per l’artista una stretta connessione tra vita
ed arte in un rapporto di reciproca influenza in cui sarebbe difficile
individuare e separare l’una dall’altra. Le vicende biografiche determinano la
produzione dell’artista e questa contiene e struttura la vita dell’artista. Il
tema del rapporto tra vita ed arte fu affrontato da Sigmund Freud, che può
essere considerato l’iniziatore del genere “psicobiografia”e che l’inaugurò con
lo studio su Leonardo da Vinci. Ma già il fondatore della psicoanalisi decretò che la psicoanalisi nulla può dirci
in definitiva sulla genesi dell’opera dell’arte, ma, magari, può solo aiutarci
a comprendere meglio la personalità dell’artista e il senso della sua opera. Nel
caso di Picasso l’opera, l’arte è assolutamente debordante sulla e nella vita.
Forse perché fu precocemente “genio”. Si dice che il padre, modesto pittore insegnante di disegno, vedendo
le capacità del figlio, ancora fanciullo, abbandonasse i pennelli. L’artista
che avrebbe indotto una torsione radicale (insieme a Braque fu l’iniziatore del
cubismo) nella pittura nocecentesca, ebbe una vita tumultuosa ed eccitante,
apprezzabile per alcuni versi (si veda l’impegno politico) ma molto discutibile
per altri. Terribile fu il suo rapporto con il femminile. Dotato di grande
fascino ammaliatore fece “strage” di donne, le quali si lasciarono dominare
dall’uomo potente e geniale, rinunciando a se stesse e, in alcuni casi, fino
all’autodistruzione. Alcuni tratti della sua personalità, al confine con la
psicopatologia, ci sconvolgono e ci fanno porre la domanda: “Il comportamento
dell’artista va valutato e giudicato diversamente da quello del comune
mortale?”, “ALL’uomo di genio si può perdonare tutto?”, “Che cosa spinge donne
intelligenti a subire la prevaricazione del maschio”. Picasso come molti artisti era una personalità narcisista ma distruttivo nei confronti degli altri: era avarissimo e trattava i suoi dipendenti come schiavi.
C'è da chiedersi che cosa sia accaduto nella sua infanzia per determinare lo sviluppo della personalità disturbata di Picasso. Egli fu subito riconosciuto come un genio precoce: il padre gli affidava il compito di rifinire i dettagli dei suoi quadri; a quattordici anni dipinse il quadro famoso "la scienza e la carità", opera complessa e piena di significati e simboli molto al di sopra della sensibilità di un adolescente. Probabilmente fu proprio questa sua genialità precoce, sostenuta dal padre e dalla madre, che risultò essere, per lui, un peso insostenibile e che lo privò di quelle esperienze emotive ed affettive fondamentali che strutturano un Sé sano ed equilibrato.
Difficile dare una
spiegazione esaustiva dei complessi meccanismi profondi che legano un uomo ed
una donna in un rapporto spesso distruttivo per lei. Picasso uomo, la sua arte,
il suo rapporto con il femminile saranno i temi affrontati dal film “Surviving
Picasso”. Questo coglie una fase della vita di Picasso, in particolare il rapporto con Francoise Gilot,
l’unica donna che seppe sottrarsi alla sua malìa, dopo una lunga convivenza, e
che lo abbandonò lasciandolo nella disperazione.
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